giovedì 29 novembre 2012

Rory & Jess

Tempo fa ho iniziato un post, mai finito, dove parlavo dell'importanza della controparte maschile in un libro, film o telefilm.
Avrei potuto prendere il lui per eccellenza, Rhett Butler, ma scelgo oggi invece di parlare di Jess Mariano.
Sì, proprio lui, quello di Una Mamma per Amica.
Jess Mariano è un esponente perfetto del genere "protagonista/controparte" maschile, e credo che sotto certi aspetti abbia creato un modello così perfetto che eguagliarlo è un'impresa.
Partiamo dalla cosa più lampante agli occhi: l'aspetto fisico. Andate su google e scrivete "Jess Mariano" o "Milo Ventimiglia" e cliccate immagini.
È obiettivamente un bel ragazzo, ok.
Ma non è solo un bel ragazzo, in fondo anche Dean tutto sommato era un bel ragazzo, ma era moscio.
Jess no, entra in scena come bad guy e ci rimane fino alla fine.
Jess non annoia, ha quella componente di scapestrato in se che fa ammattire tutte, c'è poco da dire.
Poi è intelligente: incarna il "non si applica", ma per essere intelligente lo è, e molto. Adoro come prende in giro Rory, nel loro primo episodio insieme: lei si "vanta" di leggere molto e gli propone di prestargli uno dei suoi libri, che in realtà lui ha già letto ma fa finta di niente; gliene ruba uno e quando glielo restituisce con delle note a margine (se non erro Urlo di Ginsberg, ammazza niente male per un liceale!) lei si stupisce perché le aveva detto che non leggeva molto. E Jess, ghigno da bad boy spiaccicato in faccia, le dice "Wow, che cos'è molto?"
Della serie smonto qualsiasi pregiudizio.
Poi si innamora di lei, dopo un po' di peripezie finiscono insieme, e Jess per tutto il tempo, pur cercando di migliorarsi, di tenere un po' a bada il lato peggiore di sè, rimane sempre coerente con sè stesso, non si trasforma mai nella seconda copia di Dean.
E non è che è uno senza moralità: quando Rory è finalmente single lui prima di dichiararsi apertamente la lascia da sola sul pontile, perché prima deve mollare la sciaquetta di turno.
Ecco perché Jess Mariano è uno così perfetto: sono bravi tutti a presentarsi come cattivi ragazzi, ma lui non tradisce mai sè stesso, pur quando alla fine non è così tanto cattivo, è solo un po' diciassettenne.
Che dire, odio invece l'ultima apparizione che gli hanno fatto fare, continuo a insistere sul fatto che alla fine era con lui che doveva finire Rory, altro che Logan.
O che almeno avessero lasciato come ultima scena questa:
Quello che doveva essere l'ultimo incontro

lunedì 29 ottobre 2012

Assago, 27/10/2012

Il Forum d'Assago innamorato di Cesare Cremonini, ecco cos'è successo sabato sera.
E lui innamorato di quell'amore, contagioso, che in ogni canzone trasformava tutti in energia pura, in musica, in strofe cantate a squarciagola da chi riempiva il forum.
Non si è fatto attendere tanto, è spuntato sul palco con le note de Il Comico, forse incredulo, ma fiero.
"Mi avete fatto venire il batticuore" ha detto, emozionato. "Non è da me..." un sorriso, sapendo che era una bugia troppo evidente, e si è corretto "E invece è da me!"
Ha ballato tutto il tempo, riempiendo il palco con la sua presenza, esprimendo le parole anche con il suo corpo, trascinando il pubblico e a tratti lasciandosi portare da lui, quando la gente, esaltata, lo superava. Cantava per lui, e Cesare porgeva il microfono.
C'è chi lo segue dai tempi della Vespa e c'è chi grazie al cielo  lo scopre ogni giorno, siamo sempre di più; io faccio parte della prima categoria, e se c'è una cosa che ho sempre pensato è che Cesare ha tre grandi talenti: le parole, la musica, e i live.
È un grande cantautore, scommetto che se tra i suoi mille impegni scrivesse un altro libro sarebbe un gran bel uso della carta e dell'inchiostro; perché Cesare con le parole ci gioca, le nutre di immagini e di fantasia, le impregna di vita e le colora di passione.
Ama la musica, e come ho già scritto su queste pagine questo suo amore si percepisce chiaramente in ogni sua canzone, dove mischia la pazzia dell'ispirazione a dei grandi omaggi, rischia con gli arrangiamenti, è devoto alla musica e lei lo ripaga.
Infine, ma non meno importante, è capace di stare sul palco come pochi, pochissimi: la scenografia del concerto, con le luci e gli schermi, passando per le corde fosforescenti sul basso di Ballo, erano davvero forti, ma la punta di diamante era lui. Quando si dice "un animale da palcoscenico" si intende lui, che sin dai Festivalbar lo abbiamo visto correre e cantare, agitare il pubblico e far l'amore con il palco con estrema naturalezza, perché lui è nato per questo.
Onora il tatuaggio che ha sull'avambraccio, onora la musica, e soprattutto onora chi lo segue, chi lo ama: perché è un onore essere una sua fan, poter godere di quello che fa Cesare, ascoltare i suoi dischi e partecipare a eventi come questo Tour, dove sera dopo sera un ragazzo di Bologna infiamma i palazzetti con la sua musica, trasformando tutto in energia pura, in musica, in strofe cantate a squarciagola dalla prima all'ultima nota. E in fondo, permettetemelo, in una forma d'amore pazzesca.
La musica è amore e l'amore è musica.

venerdì 17 agosto 2012

Sfogo personale

Ok, mea culpa:
quello che scriverò non è in linea con quello per cui ho creato questo post, ma onestamente quando ci vuole ci vuole.
Tu, che millanti esperienze di vita sempre esagerate e sempre al limite: non ti accorgi che nessuno ci crede?
Tu, che anche se non sai le cose combatti per avere ragione, non ti accorgi che sei solo un ignorante?
Ecco, se odio qualcosa odio queste persone.
Le odio perché oggi sono portata a pensare che nessuno racconti sempre la verità, e quando magari dico qualcosa io, mi trovo a chiedermi se la persona a cui mi rivolgo mi creda realmente o se, in automatico, vada a togliere un terzo del mio racconto classificandolo come il solito margine d'esagerazione.
Sono cose che mi fanno infuriare.
Così come mi fa infuriare chi, pur di dire qualcosa, pur di dimostrare che ne sa, si appiglia a enormi cantonate o luoghi comuni e parla per ore e ore come un esimio esperto... Ma chi vuoi impressionare?
Non è forse meglio stare zitto e ascoltare? Così magari la prossima volta lo saprai.
Così magari la prossima volta avrai qualcosa da dire.
O, se proprio vuoi dire qualcosa, cambia discorso, per favore.

martedì 29 maggio 2012

La teoria dei colori.

La teoria dei colori è un album libero, di chi ormai non deve più dimostrare niente ma che continua a stupire chi lo ascolta.
Cesare Cremonini gioca con le parole dei testi, dalle canzoni "commedia" che raccontano una storia a quelle che sono quasi una lettera. Frasi belle ed evocative si sprecano, con Cesare non corro il rischio di dire che ogni singola riga di ogni singola canzone è forte: il suo lato cantautoriale è forte e si sente, mischia le lettere e crea immagini melodiche; periodi rotondi che scorrono sulla sua lingua con la cadenza bolognese che io ancora sento e amo, giochi di parole colorate, ecco, la teoria dei colori.
Musicalmente è un artista come pochi, non teme le citazioni e gli omaggi mescolati con sapienza al suo lato creativo, a chi piace la musica ascoltare l'album è un piacere, una canzone dopo l'altra: gli strumenti si mischiano, si alternano, prima prevale una chitarra rock e poi degli archi che giocano con il pianoforte, o i fiati che dai tempi di Maggese sottolineano anche il suo lato retrò.
Un disco completo, ma la varietà non stride, accompagnata dall'unico denominatore del gusto raffinato di chi ha scritto parole e melodie che come un cuoco serve il tutto con sapienza, stuzzicando l'orecchio e guidandolo nell'ascolto.
La teoria dei colori è un album d'amore: amore per la musica in primis, amore per le parole ed infine, amore nel senso lato del termine. Cesare non deve più dimostrare niente, non deve più affermarsi come qualcuno che "canta solo di quello" e quindi può prendersi il privilegio di scivolare nella sua arte, il diritto di esplorare uno degli aspetti ultimi delle canzoni, si libera dal pudore e canta l'amore.
Un amore dalle mille sfaccettature, simile alla copertina del disco quindi, come centro dell'uomo.

mercoledì 2 maggio 2012

Lhoss, un nome, una garanzia

Fanfiction, sezione Harry Potter, autrice Lhoss, link alla storia Gargoyle - Beneath the Stone.

Lhoss, senza esagerazione, è una delle migliori autrici di Efp che abbia mai letto, e senz'altro Beneath the Stone è attualmente il suo lavoro migliore.
 È precisa e accurata nelle descrizioni, fa muovere i personaggi con coerenza e innovazione al tempo stesso, e la trama è stupenda.
Ambientazione: Battaglia di Hogwarts, Hermione trova Draco in fin di vita e decide di stare accanto a lui, cercando di soccorrerlo; questa sua decisione sarà la prima di molte altre, in cui sistematicamente nel corso della storia Hermione si troverà davanti a un bivio, e più o meno consciamente sceglierà Draco. Non è per niente scontato, ma non posso dirvi di più, anche l'autrice nella presentazione su Efp glissa su come sarà la storia dal secondo capitolo in poi ergo non mi sento io di scendere nel particolare, vi posso dire solo che merita assolutamente di essere letta; e che il capitolo finale è una delle parti più belle e coinvolgenti che io abbia mai letto, sul web o sulla carta stampata.
La segnalazione "AU" non è propriamente classica, ovvero sì, gran parte della storia si svolge in una sorta di Alternative Universe, ma non nel senso classico del termine, in quanto il personaggio è più che conscio di non essere nella realtà che gli spetta.
Originale e interessante, è una lettura molto coinvolgente che mi sento di consigliare a tutti quelli che vogliono leggere qualcosa di bello.